Luciano Leggio è stato un noto criminale italiano, considerato uno dei capi della mafia siciliana, soprattutto attivo durante gli anni '70 e '80.
Nato il 6 gennaio 1925 a Corleone, in provincia di Palermo, Leggio è stato uno dei membri fondatori della "Cupola" di Corleone, una delle più potenti famiglie mafiose dell'epoca. Era noto per la sua brutalità e spietatezza, e si guadagnò il soprannome di "il capo dei capi" per il suo ruolo di leadership all'interno della mafia.
Durante la sua lunga carriera criminale, Leggio si scontrò spesso con altre famiglie mafiose rivale, come i Corleonesi e i Corleonesi-Zito, in una violenta guerra per il controllo del territorio e degli affari illeciti. Grazie alla sua astuzia e alla sua capacità di tenere insieme il suo clan, Leggio riuscì a consolidare il suo potere e ad allargare la sua influenza in varie attività criminali, come il traffico di droga, il racket delle estorsioni e il controllo del sistema delle tangenti.
Tuttavia, nel 1974, Leggio fu arrestato e condannato per omicidio. Durante il suo processo, si comportò come un autentico "uomo d'onore", rifiutandosi di fare dichiarazioni, mantenendo il silenzio e portando con sé tutti i segreti della mafia. Nel 1987, mentre era ancora in prigione, Leggio fu condannato per un altro omicidio e la sua pena fu aumentata.
Luciano Leggio morì il 15 novembre 1993, all'età di 68 anni, nella casa circondariale di Parma, dove stava scontando l'ergastolo. Nonostante la sua morte, il suo ricordo rimane ancora oggi legato alla storia della mafia siciliana e al suo tempo come uno dei più famigerati capi della criminalità organizzata in Italia.
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